Psichiatria e fenomenologi by Umberto Galimberti

Psichiatria e fenomenologi by Umberto Galimberti

autore:Umberto Galimberti [Galimberti, Umberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Philosophy, General, Movements, Phenomenology, Psychology
ISBN: 9788858828595
Google: BjDiDgAAQBAJ
Amazon: B0725Q357P
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2017-05-17T22:00:00+00:00


3. La psicologia descrittiva e l’esperienza vissuta (Erlebnis)

Erlebnis è parola tradotta in italiano con “esperienza vissuta”, dove nell’aggettivo c’è il senso di un nuovo approccio epistemologico ai fatti psichici e precisamente: avvicinare la vita con la vita. Ciò è possibile solo se il vivente viene ripreso in un atto vitale che lo riesprime (Nacherleben). Un simile procedimento non è “logico”, precisa Dilthey, perché “il riprendere è un rivivere”.17

Questa è anche la ragione per cui in psicologia non si può parlare, come nelle scienze della natura, di un soggetto e di un oggetto, di un percipiente e di un percepito, ma solo di un atto in cui emerge quella configurazione dinamica comune a tutti i processi di vita, che ogni psicoanalista conosce nella prassi terapeutica, senza poter dedurre dalla sua teoria.

L’essere di colui che è percepito non viene posto-di-fronte (Gegen-stand, ob-jectum) al soggetto e così oggettivato, ma è da questi appropriato come evento della sua stessa vita e così conosciuto. In questo modo è possibile “comprendere” la vera essenza dell’altro, senza ricorrere a quelle scomposizioni riduttive proprie di tutte le scienze che guardano “dall’esterno” i loro fenomeni. Nel suo “essere evento”, l’evento finisce per essere evento del soggetto, perché, scrive Dilthey, “il suo essere per noi è inseparabile da ciò che in esso è per noi presente”.18

Ora, se l’Erlebnis dice l’esperienza vissuta del singolo, quali relazioni esistono tra questa esperienza e l’alterità, l’ambiente, il mondo in generale? Dilthey risponde che l’individuo non è assolutamente un mondo chiuso, come sottintende la distinzione naturalistica tra soggetto e oggetto di derivazione cartesiana. Il rapporto con gli altri e con la realtà naturale è essenziale all’individuo, nel senso che è costitutivo della sua personalità. Il mondo, cioè, appartiene a quella vita interiore di cui si ha Erlebnis. Non è quindi un oggetto che sta di contro, ma un elemento strutturale della singola soggettività:

L’io si trova in un mutare di stati, che vengono riconosciuti come unitari mediante la coscienza dell’identità della persona, e al tempo stesso si trova condizionato da un mondo esterno e reagente su di esso, mentre lo coglie pure nella sua coscienza e lo sa determinato dagli atti della sua percezione sensibile. In quanto l’unità vivente è condizionata dall’ambiente in cui vive e a sua volta lo condiziona, ne deriva un’organizzazione dei suoi stati interiori che può venir designata come struttura della vita psichica. Quando la psicologia descrittiva coglie questa struttura, le si rivela la connessione [Strukturzusammenhang] che unisce in una totalità le serie psichiche. Questa totalità è la vita.19

La vita quindi è caratterizzata da una serie di eventi di cui si ha Erlebnis. Questi eventi non sono tra loro irrelati, ma connessi da un’unità vissuta (erlebt) come “connessione di senso e di significato [Bedeutungszusammenhang]” di cui ogni Erlebnis dà testimonianza. Ora, se tutti gli Erlebnisse che si succedono nel tempo parlano del fondamento strutturale (Bedeutungszusammenhang) del singolo perché tutti contribuiscono a rivelarlo, è tuttavia la loro articolata connessione (Strukturzusammenhang) che parla dello sviluppo (Entwicklung) di questo fondamento.

Con il termine “connessione strutturale” non



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